Sussurri di Muschio e Inchiostro
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Titolo:  I kill giants | Autore: Joe Kelly e JM Ken Niimura | Pagine: 200 p., ill. | Anno edizione: 2013 | Editore: Bao Publishing | Formato: Copertina flessibile | Prezzo di copertina: 15,00 € 


Sono sorpreso quanto voi - se non di più - nel tornare a raccontare storie in questa umile Locanda. È passato così tanto tempo che quasi non mi ricordo più come si fa. Ma credo sia un po' come andare in bicicletta, no? Vabbè, insomma. Proviamoci. 
Sono stato via a lungo, ma la Locanda è sempre stata aperta per quei viandanti che, forse per caso, o forse per curiosità, volevano addentrarsi all'interno delle sue pareti fatte di parole. E io non ho mai smesso di tornare a trovarla, darle una ripulita ogni tanto, ascoltare i sussurri che rimanevano delle storie che la compongono... Ma volevo tornare. E quindi eccomi qui. 
Colgo inoltre l'occasione per ringraziare tutti quelli che sono passati da qui, a lasciare un'impronta indelebile o a dare solo una breve occhiata. 

Ma passiamo alla recensione. 








TRAMA: Il mondo si è spaccato in due e solo una bambina straordinariamente fragile e caparbia può impedirgli di spezzarsi definitivamente. Barbara Thorson fa la quinta elementare, ama il fantasy e i giochi di ruolo, non ha molti amici e ha un segreto. È la custode del martello incantato Coveleski, il distruttore di giganti. Barbara dorme in cantina, perché al primo piano di casa sua si nasconde un orrore tanto terrificante che lei non osa salire quelle scale. È una ragazzina con troppa immaginazione, o sa qualcosa che noi ignoriamo? In una storia fatta di personaggi toccanti e veri, Joe Kelly tinge la quotidianità di fantastico, regalando al lettore una lunga storia sospesa tra due mondi e allo stesso tempo sull'orlo di un baratro fatto di disperazione e incertezza nel domani.



I kill giants. Uccido giganti.

Ci sono storie che ti graffiano. Storie che fa male leggere, perché il protagonista - in questo caso la protagonista - sembra raccontare la tua, di storia. Con I kill giants è successo questo, come per altre storie.
Quella di Joe Kelly è una storia di fantasia, eppure perfettamente ancorata alla realtà che quasi si fatica a capire cosa sia reale e cosa no.

Barbara Thorson è una ragazzina di quinta elementare nerd e outsider, emarginata e classificata dai suoi compagni di classe come "stramba". È una ragazzina tosta che svolge un lavoro importantissimo: uccidere i giganti che causano danni a cose e persone. Lo fa con l'aiuto della sua inseparabile borsetta a forma di cuore che contiene al suo interno il potentissimo Coveleski, arma con la quale tiene a bada i giganti. Il suo tempo libero lo passa a costruire trappole per questi o a giocare a D&D, in un modo piuttosto violento e aggressivo.

Il personaggio di Barbara è complicato e per questo bellissimo. L'ho amata sin dalla prima pagina, nonostante il suo carattere non semplice. Ma è forse proprio questo che me ne ha fatto innamorare. Barbara è un personaggio sfaccettato, irritante e irruento, a volte persino violento. Ma chi è ricco di spine, di solito, è perché ha qualcosa da nascondere e proteggere. Qualcosa di prezioso, inaccessibile ai più.

Tutto ciò che vive, muore. È per questo che devi trovare la gioia nel vivere, mentre il tempo è ancora tuo, e non aver paura della fine. Negare questo è come negare la vita. Temere questo è temere la vita. Ma se lo accetti... puoi accettare questo? Sei più forte di quanto pensi.

I kill giants è una storia di formazione, di crescita, di fragilità. Ma anche di morte, dolore e accettazione. A tratti ricorda molto Sette minuti dopo la mezzanotte, e per non chi l'ha letto potrebbe risultare uno spoiler, ma vi assicuro che ciò non rovinerà la lettura. Perché la bellezza di questa storia non sta tanto nella trama - che si può risolvere in poche parole e alla cui conclusione arriverete molto presto prima di terminare il fumetto - ma in come viene raccontata. La potenza narrativa di quest'opera, fatta di parole e immagini, è enorme. Joe Kelly dipinge una storia fatta di personaggi fittizi ma dolorosamente reali, raccontandola attraverso il filtro del fantastico e per questo resa ancora più potente. 
Non voglio parlarne ulteriormente perché incorrerei nel rischio di spoiler, e anche perché quella di Barbara è una storia che va vissuta in ogni suo singolo, sofferto, aspetto. 

Se non l'avete ancora fatto, leggetelo. Non ve ne pentirete. 

Sconfiggete i vostri giganti o, meglio ancora, provate ad ascoltarli. Potrebbero avere molto da dirvi. 




 A presto (spero),

Titolo:  Perché dovresti leggere libri per ragazzi anche se sei vecchio e saggio | Autore: Katherine Rundell | Pagine: 63 p. | Anno edizione: 2020 | Editore: Rizzoli| Formato: rilegato/ebook | Prezzo di copertina: 10,00 € (rilegato)


Buongiorno Viandanti e buon venerdì! Come state? Oggi è l'equinozio di primavera, e le sue energie sono già nell'aria. Le sentite? Sebbene sia un momento tragico per molti di noi, credo che un po' di speranza, così come un buon augurio di rinascita, non guasti.








TRAMA: La letteratura per ragazzi ha una lunga e nobile storia di scarsa considerazione. Sul volto di certe persone si disegna un sorrisetto particolare quando racconto loro che cosa faccio, più o meno lo stesso che mi aspetterei di vedere se dicessi che costruisco minuscoli mobili da bagno per elfi. Scrivo narrativa per ragazzi da oltre dieci anni ormai, e faccio ancora fatica a darne una definizione. Ma so con certezza che cosa non è: non è solo per ragazzi.» Katherine Rundell firma un’appassionata difesa della letteratura per ragazzi, contro i pregiudizi e gli snobismi di chi pensa che leggerla dopo una certa età sia bandito. Ma chi lo ha detto che c’è un’unica direzione di lettura nella vita? Che non si possa andare avanti e indietro, mischiare i generi, leggere contemporaneamente Joyce e Dahl, i saggi di Derrida e le avventure di Mary Poppins? Leggere libri per ragazzi da adulti non è regredire, non è tornare indietro, ci spiega Rundell con puntuta saggezza, al contrario se li abbandoniamo del tutto «lo facciamo a nostro rischio e pericolo, perché rinunciamo a uno scrigno di meraviglie che, guardate con occhi adulti, possiedono una magia completamente nuova».


Con un saggio di poco più di cinquanta pagine - che potrebbe benissimo essere la trascrizione di un monologo - risulta complesso farne una recensione senza scadere nella scopiazzatura del contenuto del libro. Inizio col dirvi che questo libro piccino nasconde però un grande contenuto, ovvero quello sull'importanza della narrativa per ragazzi e, da grande appassionato, non potevo far altro che innamorarmene. Conoscevo l'autrice solo di nome, purtroppo non ho mai letto nulla di suo - sebbene abbia diversi suoi libri in WL - ma dopo aver letto questo suo saggio voglio assolutamente recuperare tutto ciò che ha scritto. In poche pagine l'autrice è riuscita a farmi ridere, nonostante l'intento del libro non fosse questo, ma sopratutto ha messo per iscritto ciò che io  ho sempre pensato della letteratura per ragazzi, e cioè che è un genere universale, che tutti dovrebbero leggere ogni tanto. 

E così superi il cane Spotty, sopravvivi a quel mostro a due teste di Peter-e-Jane, oltrepassi Narnia, e da quel momento in poi approdi alla letteratura per adulti, dove resti, trionfante, senza mai guardarti indietro, perché guardarti indietro sarebbe come perdere tutto il vantaggio ottenuto. Ma il cuore umano non è un viaggio in treno. Non è così che le persone leggono; o almeno, non è così che leggo io.

Chiariamo un fatto: leggere narrativa per ragazzi non è degradante; chi la ama non è un lettore di serie B rispetto a chi legge solo classici o saggi o romanzi storici. Quest'idea persiste tutt'oggi nonostante molti scrittori di questo genere rientrino fra gli scrittori più importanti della Letteratura. Questo perché confondiamo il termine "per ragazzi" con "infantile". Come dice la Rundell «la narrativa per ragazzi ha l'infanzia al suo cuore [...] non è scritta dai ragazzi: sta lì, accanto a loro, ma non è la loro».

Leggo ancora Paddington quando ho bisogno di credere, come Michael Bond, che i miracoli del mondo siano più potenti del suo disordine. Perché la lettura non diventi qualcosa di che facciamo per un'ansiosa forma di automiglioramento - perché non diventi come comprarci l'ultimo modello di scarpe da corsa o iscriverci in palestra ogni anno a gennaio - tutti i testi devono essere aperti a tutte le persone.

Avrei sottolineato tutto di questo libro. L'autrice ha saputo dar finalmente voce a tutti quegli adulti che non hanno mai perso quella scintilla fanciullesca che illumina anche le notti più buie, facendoci spesso vedere cose che con occhi da adulti, oscurati dalla razionalità e dal pensiero oggettivo, non riusciremmo nemmeno a scorgere. Per chi come me ama questi libri le mie parole risulteranno familiari, ma vorrei che queste arrivassero anche a chi invece ha ancora troppi pregiudizi e falsi miti su questo genere letterario, che nulla ha da invidiare agli altri. Semmai, spesso, il contrario. Perché «i libri per ragazzi non sono un posto in cui nascondersi, sono un posto in cui cercare».

Chi scrive per ragazzi cerca di armarli con tutta la verità possibile per la vita che verrà. E forse, segretamente, di armare anche gli adulti contro quei necessari compromessi e quelle sofferenze che la vita porta con sé: per ricordare loro che ci sono, e ci saranno sempre, alcune grandi e fondamentali verità alle quali possiamo tornare.

I libri per ragazzi comunicano con noi in un modo quasi ancestrale, primordiale, con un linguaggio non concepibile dalla ragione, ma comprensibile solo attraverso il cuore e l'intuizione; ci aprono ad un mondo che spesso dimentichiamo, facendoci (ri)scoprire che il mondo è un posto orribile, ma che sa anche essere meraviglioso. Sta a noi scegliere come guardarlo.




A presto, Viandanti








Buon mercoledì, viandanti! Come state? Io continuo ad essere sommerso dalle lezioni e dallo studio, ma tutto sommato non posso lamentarmi. La primavera sembra davvero essere arrivata e la voglia di uscire e stare nel verde è molta, anche se purtroppo la situazione non lo permette. Ad ogni modo, anche questa settimana per quanto riguarda le letture non ci sono grandi novità, gli unici libri che sono riuscito a terminare sono stati un breve saggio - di cui vi parlerò meglio venerdì nella recensione - e una graphic novel. Piuttosto, a voi come stanno andando le letture?


Cosa ho appena finito di leggere?


Risultato immagini per perché dovresti leggere libri per ragazzi Risultato immagini per alice di sogno in sogno

Perché dovresti leggere libri per ragazzi anche se sei vecchio e saggio lo volevo leggere tantissimo, e grazie alla Rizzoli ne ho avuto la piacevole possibilità. Non mi dilungherò molto sul contenuto, perché venerdì ci sarà la recensione sul blog. Posso dirvi però che mi è piaciuto moltissimo.
Alice di sogno in sogno l'ho acquistato grazie alla promozione di Bao che ha messo molti titoli interessanti in promozione a poco meno di due euro e non potevo non approfittarne, visto che questa graphic era in WL da quando è uscita. Ho apprezzato tantissimo il comparto grafico, con disegni accattivanti e colori molto accesi. Alcune tavole dei paesaggi sembravano delle fotografie. Non mi ha entusiasmato però la storia, che ho trovato piuttosto banale e prevedibile, ma nel complesso molto carina per passare un paio d'ore in un tiepido pomeriggio primaverile (anche se l'avrei preferito piovoso).


Cosa sto leggendo?


  Risultato immagini per l'isola delle madri
  
Sto ancora cercando di leggere Harry Potter e la pietra filosofale, anche se inizio a credere che non lo finirò mai. Non linciatemi, ma non riesco proprio a farmelo piacere.
Di Monster Allergy sono a più della metà e mi sta piacendo un sacco. Forse ha qualcosina in meno rispetto al precedente volume ma rimane comunque una storia meravigliosa. Per quanto riguarda L'isola delle madri purtroppo sono ancora bloccato all'inizio, non tanto per il libro in sé quanto invece dovuto al periodo. Spero di potervene parlare presto.


Cosa leggerò?


Credo sia plausibile pensare che anche settimana prossima mi faranno compagnia gli stessi libri che ho in lettura, ma incrociamo le dita.


E voi cosa state leggendo? 



A presto, Viandanti


Buongiorno Viandanti e buon giovedì! Come state? Lo so, lo so, ieri ho saltato la rubrica del mercoledì, ma non me ne sono dimenticato, giuro, è che non avevo aggiornamenti da fare. Sono stati giorni all'insegna dello studio e dell'emicrania dovuta allo stare al PC troppe ore. Grazie coronavirus per le lezioni online. Mi servivano proprio. 
Comunque, ieri finalmente è arrivato l'ultimo titolo che aspettavo per farvi vedere gli ultimi arrivi librosi. Questa situazione sta mettendo a dura prova la nostra pazienza, menomale che ci sono i libri a tenerci compagnia. 

  Risultato immagini per amabili resti libro Risultato immagini per l'incredibile ritorno di norah wells Risultato immagini per figlie del mare Risultato immagini per c'era una volta un fiume

Perché dovresti leggere libri per ragazzi anche se sei vecchio e saggio mi è arrivato giusto ieri dalla Rizzoli, ed è un libro che desideravo leggere e avere da quando ne ho visto l'uscita. Come credo ormai sapete la letteratura per ragazzi è un genere che amo e del quale dico sempre che tutti dovrebbero leggere, indipendentemente dall'età di riferimento. Ve ne parlerò meglio appena terminato. Altro arrivo è stato L'isola delle madri, un romanzo che mi ha subito attratto dalla trama, che vede il nostro mondo in un'epoca nemmeno così lontana dalla nostra dove l'umanità è sterile e si ricorre a metodi sempre più assurdi per avere un bambino. La terra stessa è diventata sterile, con scarsi raccolti e un clima estraneo e impazzito. Insomma, una lettura che mi ispira molto. Per ora sono agli inizi quindi non posso dare un giudizio, ma ne saprete presto.
Amabili Resti non credo abbia bisogno di presentazioni. Ho amato il film anni fa e non vedevo l'ora di leggere il libro. Un altro libro che non vedevo l'ora di leggere è C'era una volta un fiume della Setterfield, secondo libro di quest'autrice di cui ho amato il romanzo d'esordio (qui la recensione) La tredicesima storia. Speriamo questo sia all'altezza del precedente. 
Ultimo, ma non per importanza, è Figlie del mare. Un romanzo che mi ispirava moltissimo quando uscì ma che sono riuscito a recuperare solo ora, insieme a quello della Setterfield (con una lunga e travagliata storia che non starò qui a dirvi). La storia narra le vicende delle cosiddette comfort women coreane, una straziante pagina di Storia dimenticata che mi interessa moltissimo. 

Con la speranza che tutto questo possa terminare presto, vi auguro di fare buone letture. In questo periodo ne abbiamo proprio bisogno per distrarci e mantenere la calma necessaria. Un'ultima cosa: restate a casa mi raccomando, e leggete.


A presto, Viandanti



Toc toc, c'è nessuno? Da quant'è che manco con questa rubrica? Ok, forse è meglio non rispondere. Forse è meglio semplicemente aggiornarvi sulle mie letture senza troppe paturnie, che dite?


Cosa ho appena finito di leggere?


E l'oceano era il nostro cielo, se avete letto la mia recensione (se non l'avete ancora fatto andate subito ora) è stata una lettura emozionante e terapeutica, mi è servito a superare una specie di blocco del lettore - e del blogger - che perdurava da mesi. Mi è piaciuto moltissimo.


Cosa sto leggendo?


   
  
Sto cercando di leggere Harry Potter e la pietra filosofale nella versione illustrata da Jim Kay, in una meravigliosa edizione Salani da collezione. Sarà la terza o quarta volta che cerco di leggere il primo volume di questa amatissima saga, ma inizio a credere che non faccia proprio per me. Tenterò comunque di terminare questo, perché le illustrazioni sono magnifiche.
Nel frattempo sto anche leggendo nel frattempo il secondo volume di Monster Allergy la versione deluxe che contiene tutti i numeri dall'uno al ricercato numero trenta. Entrambi i volumi mi sono stati regalati per Natale, e finalmente potrò recuperare tutti i numeri che mi mancavano da leggere, numero trenta compreso. Da piccolo avevo amato il cartone, ma i fumetti non sono mai riuscito a recuperarli tutti.


Cosa leggerò?



Quel che affidiamo al vento mi è stato consigliato da una persona che l'ha amato e, sapendo della mia passione per il Giappone e la sua cultura, me l'ha caldamente raccomandato. Mi ispira moltissimo. Vi farò sapere appena lo terminerò.


E voi cosa state leggendo? 



A presto, Viandanti
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CHI SCRIVE QUI


Benvenuti nel mio angolo di sottobosco, dove le parole crescono come muschio sui tronchi e l'inchiostro scorre come linfa vitale. A custodire questo rifugio boschivo ci sono io, Mario, meglio conosciuto come Midori, un nome dal significato troppo lungo da poter spiegare senza rischio di annoiare.
Laureato in comunicazione, blogger per passione e lettore insaziabile.

Sussurri di Muschio e Inchiostro è un sentiero nascosto dove perdersi tra le pagine di libri, film, serie TV e tutto ciò che nutre la nostra immaginazione.
Amo i gatti, i libri polverosi e la quiete del sottobosco (sto imparando ad apprezzare anche il chiacchiericcio umano, ma è un percorso ancora in divenire).

Venite, dunque. Accomodatevi su questo morbido tappeto di foglie. Lasciate che il fruscio degli alberi vi sussurri antiche storie... a riempire i vostri cuori di meraviglia ci penseranno le parole intrise d'inchiostro e profumate di muschio.

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